
Negli ultimi anni la figura dell'OSS (operatore sociosanitario) ha subito un'impennata vertiginosa in termini di numero e richieste del mercato, non poteva essere diversamente don il covid-19 che alla fine del 2019 bussava alle nostre porte. Abbiamo provato a chiedere a alle persone se conoscesse la figura dell'OSS e il 90% delle volte la risposta sarà la descrizione di una figura che si occupa solo dell'igiene intima.
Nulla di cui vergognarsi a parte il fatto che c'è molto altro, ma soffermiamoci su questo.
Ciò che vogliamo approfondire per esempio è l'essnzialità del servizio. Se ci pensiamo dopo tutto anche il peggior caso clinico può resistere "mezza giornata" senza un infermiere o o un medico accanto, ma non può privarsi nemmeno di 1 ora dell'Oss.

Potremo dire che si tratta di una distinzione di compiti e competenze ma non riusciremmo a dire quale delle 3 è più indispensabili delle altre. Alcune hanno priorità certo, ma una non esclude l'altra tranne in caso di morte imminente. Questo perché i servizi sociosnitari, così come quelli infermieristici e medici, sono uno dei 3 anelli fondamentali nell'iter della CURA del malato.
Eppure c'è chi non la pensa così.
Da tempo alcune associazioni e sindacati si battono per far si che agli OSS venga riconosciuto il diritto di essere una figura sanitaria trovando il dissenzo di molti i cui interessi vengo toccati.
L'obbiezione che viene sottolineta è che, come da descrizione, all'Oss sono delegate le mansioni alberghiere e di igiene oltre che di intrattenimento, nulla di veramente "sanitario" apparte forse il trattamento delle piaghe da decupito.
Ma noi ci chiediamo: quando lavoriamo con anziani affetti da gravi patologie, persone disabili, tra cui ragazzi, o quando assistiamo infermieri o anche medici in caso di emergenza, allora ci chiediamo:
dov'è che scompare quella sottile linea che separa l'oss dall'essere una figura sanitaria?
A questo ancora purtroppo non abbiamo trovato risposta.
"Ma non finisce qui" cit.